Porte di Mestre, non solo shopping con il progetto Faro una guida per la ricerca di lavoro

tavolo di presentazione del progetto Faro

 

 

[17-06-2022] Non solo shopping: un centro commerciale è notoriamente luogo per la spesa, ma anche piazza, spazio di aggregazione. Quale migliore occasione per svolgere anche una funzione sociale, in risposta alle esigenze delle tante e diverse esigenze delle persone che lo frequentano? Questo il punto di partenza per il progetto Faro nato al centro commerciale Porte di Mestre, di cui stamattina è stata presentata la versione al femminile, cioè Faro Donne al Lavoro, nella conferenza stampa tenutasi nella sede della Città metropolitana di Venezia. 

 

L'iniziativa nasce infatti dall'esperienza del Progetto Faro nato un anno fa con l'idea di avvicinare istituzioni e territorio, con uno sportello di orientamento ai servizi forniti dalle politiche attive per il lavoro, come i centri per l'Impiego, per rispondere alla domanda che interessa i comuni cittadini che si recano a fare la spesa: trovare un buon lavoro, cambiarlo se non ci piace, migliorare le proprie conoscenze per una carriera meglio retribuita, ma anche tentare una nuova impresa, cercare finanziamenti, fare i primi passi. 

Queste le componenti che hanno coinvolto i relatori: Antonio Impedovo, direttore delle Porte di Mestre; Stefano Battaggia, agente territoriale dell'Ente nazionale per il microcredito; Elisa Cappello, di Sumo cooperativa sociale accreditata ai servizi per il lavoro, braccio operativo dell'iniziativa. E infine due ospiti come Silvia Cavallarin, consigliera di parità metropolitana e Anna Brondino, presidente del Cif Centro italiano femminile provinciale di Venezia, in qualità di esperte dei problemi e delle potenzialità delle donne e del lavoro femminile. 

 

L'incontro ha avuto anche l'obiettivo di presentare la due giorni di iniziative create per celebrare questo nuovo servizio, a partire da questo pomeriggio del 17 giugno con la conferenza "Donne per le Donne", con la presenza dell'associazione delle Imprenditrici Venete, a partire dalle 16.30. Mentre, domani, sabato 18 giugno, alle 10.30, apre il workshop "Donne che cercano lavoro - Tips & Tricks": entrambi gli eventi si terranno al Fronte Unieuro del Centro commerciale, e saranno seguiti da un servizio di baby sitting per le mamme che vogliano parteciparvi serenamente. 

 

"Il bilancio del primo anno di iniziative con lo Sportello Faro - diceva Antonio Impedovo - è stato più che positivo con oltre 130 ore di formazione, incontrando più di 100 partecipanti dai 18 ai 62 anni, a maggioranza donne. Questo è stato un motivo per cui abbiamo deciso di creare questo nuovo sportello dedicato a loro. Ci siamo resi conto di come il Covid abbia cambiato anche in loro la percezione del lavoro: non solo persone disoccupate si sono affacciate al servizio, ma anche tante persone che cercano di migliorare la loro posizione. Ci conforta il fatto che il centro commerciale possa essere una cassa di risonanza delle vicende del territorio, una vetrina, che accoglie al suo interno l'esperienza e l'emozione di chi vi accede e possa arricchire l'offerta dei servizi oltre il semplice commercio". 

 

A fianco del servizio di consulenza e orientamento alla ricerca del lavoro vi è anche quello di orientamento per l'autoimprenditorialità. A questo si è rivolto Stefano Battaggia: "Con il progetto Yes Start-Up abbiamo promosso un sostegno per accedere ai finanziamenti di Invitalia: da 5mila a 50mila euro a tasso zero. Può farlo chiunque: offriamo una formazione certificata e la consulenza gratuita per accedere ai finanziamenti con il successivo accompagnamento dei primi passi dell'impresa. E la risposta femminile in questo caso è stata dei due terzi del totale". 

 

"La Sumo è il braccio operativo del progetto - ha dichiarato Elisa Cappello - che combina per le sue caratteristiche statutarie i servizi di politiche attive per il lavoro per i quali siamo accreditati dalla Regione Veneto e quelli sociali alla persona e alla famiglia. Sono componenti utili per il target di chi arriva allo sportello del progetto Faro, molto diverse fra loro e nei loro bisogni. Per le donne è più evidente il problema di presentarsi al colloquio di lavoro, dove sono molte le insidie soprattutto in quelle fasce di età connesse con maternità e famiglia". 

 

Anna Brondino: "È un progetto molto innovativo, per la scelta del luogo, il centro commerciale, che ha l'opportunità di mettere a fuoco una inedita funzione sociale, al servizio della collettività e nel segno del superamento delle discriminazioni nei confronti delle donne, più penalizzate al lavoro per i carichi di cura di figli e altri familiari. Ed è un progetto che mette in pratica uno dei punti cardine della nostra carta costituzionale: l'articolo 3 dedicato a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla vera parità e alle pari opportunità nella società". 

 

La consigliera di parità Silvia Cavallarin ha fornito una serie di dati relativi alle dimissioni dal lavoro a causa di maternità e paternità, uno dei punti chiave della discriminazione sul lavoro a discapito delle lavoratrici: "Non c'è paragone tra il numero di donne che abbandonano il lavoro durante i primi tre anni di vita del figlio e i loro partner. Questi dati evidenziano la necessità di strumenti di risposta adeguati, di riorganizzazione dei patti di lavoro, i centri per l'impiego e i servizi collegati per le politiche attive per il lavoro. Il Centro commerciale Porte di Mestre si sta configurando come un nuovo stakeholder, un soggetto privato che ha tra i suoi obiettivi un servizio territoriale. In questo senso attiva un servizio di welfare territoriale, che sopperisce a quello statale e arricchisce il territorio". 

 

Risorse collegate

VIDEO - Progetto Faro Donne al lavoro (YouTube)

FOTO - Album Facebook

 

 

 

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