Asili nido, l'offerta nei comuni metropolitani del veneziano deve crescere ancora

street art: Alessandra Carloni per IdoLove Dolo
 
[25-06-2020] Asili nido e servizi per la prima infanzia sono uno degli indicatori più significativi della capacità di un territorio di consentire una migliore qualità di vita e offerta educativa, ma anche di disincentivare le dimissioni in maternità e, di riflesso, diventare fattore di incremento dell'occupazione femminile.
 
A fissarne il parametro di riferimento ci ha pensato il Consiglio Europeo riunito a Barcellona nel 2002, che fissò l'obiettivo di 33 posti ogni 100 residenti sotto i 3 anni, al quale gli stati membri avrebbero dovuto allinearsi entro il 2010, ma non è andata proprio così. Sono passati quasi 20 anni da allora e nonostante discreti miglioramenti registrati soprattutto tra il 2013 e il 2017, pur non essendo la sola, l'Italia deve impegnarsi di più per raggiungerlo.
 
Lo accerta qui Openpolis , analizzando i dati Istat riferiti al 2017, disponibili anche in versione disaggregata, per regione, provincia e comune e che abbiamo visionato per l'area veneta e metropolitana.
 
L'analisi nazionale evidenzia una copertura media per l'Italia del 24,7%, sotto di circa 8 punti dall'obiettivo, mentre schizzano al 46% i comuni del tutto sprovvisti del servizio. Openpolis descrive una situazione disomogenea nel Paese, con una buona offerta nelle regioni del centro-nord, cogliendo un ulteriore elemento di divario con il sud e le isole (tolta la Sardegna di cui mancano i dati)  a parte un complessivo buon piazzamento della Puglia.
 
Nel Veneto l'offerta si presenta senz'altro migliore e più omogenea, pur rilevando maggiori insufficienze nelle aree montuose. La copertura media regionale è pari al 27,9%, tre punti sopra il nazionale, che diventano 5 sotto all'obiettivo europeo. Risulta più che dimezzato rispetto al nazionale il dato di assenza del servizio, che interessa "solo" il 21% dei Comuni, con 159 enti sui 596 totali, ma vede anche una copertura superiore al 100% per 8 Comuni, una risorsa evidentemente da condividere con i vicini.  
 
Va in meglio l'area metropolitana veneziana quando registra solo il 7%, cioè 3 comuni su 44 (Cinto Caomaggiore, Cona e Teglio Veneto) privi di servizio. E in ogni caso fra questi, solo Cona risulta davvero svantaggiata, visto che gli altri due comuni sono limitrofi a Gruaro che si piazza in testa alla classifica, suggerendo una forma di compensazione territoriale nell'erogazione del servizio, peraltro da verificare. Peggiora invece la copertura media, vicina al 23%, contro il 28% circa del Veneto e il quasi 25% nazionale già richiamato. 
 
L'area metropolitana veneziana vede dunque una copertura di 5 punti inferiore alla media regionale e quasi 2 dalla nazionale, ma vede anche 6 Comuni ben al di sopra dell'obiettivo di Barcellona, con il piccolo comune di Gruaro che si piazza in testa con il 52,6%, seguito da Dolo, Campagna Lupia, Vigonovo, Venezia e Caorle. 
Grafico: Posti in asili nido per 100 residenti 0-2 anni nei comuni metropolitani veneziani
 
La distribuzione del servizio segue molto le caratteristiche delle macro aree o aree omogenee in cui si suddivide comunemente l'area metropolitana. Il dato migliore, con una media del 33,2% in linea con l'obiettivo di Barcellona, spetta all'area del capoluogo, con Venezia, Mestre, Marcon e Quarto d'Altino. Buona l'offerta anche nella zona della Riviera del Brenta con 10 Comuni e un'offerta pari al 29,3%. Seguono il miranese (9 comuni) con il 22,3%; il portogruarese con 11 comuni al 20,6; il sandonatese con il 19,5%, per arrivare infine al sud con Cavarzere, Chioggia e Cona al 12,9%. 
 
Grafico: distribuzione posti nido tra aree omogenee in Città metropolitana di Venezia
 
 
 
 
 

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Foto: murales di Alessandra Carloni a Dolo (Ve) 
 

 

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